Da questo mese partirà un nuovo servizio,  un nuovo strumento per comunicare le attività svolte dall’ associazione. Ogni tre mesi infatti uscirà una newsletter che racconterà dell’attività svolta dall’associazione. È stato deciso appositamente di pubblicare un articolo ogni tre mesi per poter raccontare al meglio le attività svolte e i successi raggiunti.

 

RESOCONTO ATTIVITÀ

(Fonte: Amici contro la Droga)

 

Nel mese di dicembre è continuata l’attività primaria dell’associazione di seguire i ragazzi con problemi di tossicodipendenza e le famiglie attraverso gruppi di auto mutuo aiuto.

In questo mese inoltre le forze dei volontari sono state mirate alla programmazione e alla preparazione della festa di Natale.

L’ iniziativa quest’ anno si è tenuta il 19 dicembre presso lo Spazio Teatro 89 grazie anche al patrocinio e al contributo del Comune di Milano. Una serata emozionante che ha riempito il teatro e commosso il pubblico grazie anche alle testimonianze dei ragazzi che hanno terminato il percorso di recupero.  Il gruppo Brucogospel ha poi movimentato la serata grazie alla sua musica.

Durante questo mese abbiamo anche cercato di mettere in piedi un progetto di prevenzione rivolto alle scuole.. Siamo riusciti a contattare la scuola media di forze armate icq balmasih che ha nuovamente aderito al nostro progetto, che partirà nel mese di marzo / aprile.

Nel mese di gennaio e febbraio sono continuate le attività primarie dell’associazione; gruppi di auto aiuto e consulenza psicologica. Abbiamo anche svolto diversi incontri di formazione dei volontari, grazie alla partecipazione di uno psicologo.

Nel mese di febbraio inoltre è uscito un bando per la presentazione di un progetto per lavori in rete, durante tutto il mese infatti l’attività dei volontari dell’associazione è stata mirata a svolgere un lavoro di rete e mettere in piedi un progetto realizzabile sul territorio.

 

TESTIMONIANZA DI UN RAGAZZO CHE HA TERMINATO IL PERCORSO DI RECUPERO

(fonte: Amici Contro La Droga)

 

Raccontare la vita per iscritto non e’ mai semplice.

>Sono un ragazzo di 30 anni di Milano, sono venuto a contatto la prima volta con la cannabis all’età di 15 anni, era un ”passatempo di compagnia” dove se non fumavi eri tu quello strano; in verità era piacevole, forse per l’età spensierata, forse perchè considerata da molto droga leggera. Nel giro di due anni ne facevo uso abitualmente tutti i giorni senza troppi problemi.

All’età di 17 anni una sera a casa di amici compagni di scuola mi hanno proposto di provare la cocaina. Mi ricordo nitidamente la prima volta. Non sentii quasi niente, forse per la poca quantità.

Un mesetto dopo la curiosità mi ha portato a farne uso ancora e ne avvertii la sensazione. Quel momento in cui vuoi solo parlare, fumare sigarette a non finire per poi farti un’altra riga. Il tempo non era un problema, non ci si stancava mai. Nel giro di un anno era diventato una prassi avere la cocaina prima di uscire la sera, prima di passare una serata con la ragazza o durante periodi di vacanza. Dopo un paio d’anni di questa vita mi resi conto di avere un problema e cercai la via per uscirne rivolgendomi ad un bravo psicologo (ovviamente la mia famiglia ne era già venuta a conoscenza causa il dimagrimento e le nottate fuori casa).

Per un periodo riuscii a non farmi e pensai di avercela fatta. Pochi mesi dopo la terapia, che fu di un anno con lo psicologo, mi sentivo forte e pensavo di non ricaderci più.

Proprio li, una sera dissi: ” ma si tanto una riga cosa vuoi che sia” : IL BARATRO …

Mi ritrovai ancora peggio di prima , oltre ad aver aumentato il quantitativo di cocaina era cambiato il modo di usarla. Cominciai a fumarla.

Fu la mia rovina, ormai ero più che maggiorenne (27 anni) ero già sposato e vivevo solo con mia moglie. Ovviamente ho rovinato il mio matrimonio e la droga vinceva sempre. Ero completamente dipendente dalla sostanza, era diventato l’unico motivo di vita (assurdo il paradosso vita/droga = morte)

Provai con una comunità residenziale dove rimasi 8 mesi ma non fu d’aiuto poiché era una prigione per me, e appena uscito da li l’unica voglia che avevo era di farmi. Ormai senza speranze e voglia di combattere mi rivolsi all’associazione amici contro la droga, pensando che tanto sarebbe stato solo un periodo in cui riuscivo a rimanere sobrio ma che sarebbe durato poco.

Ora sto scrivendo dopo quasi tre anni dal giorno che feci il primo colloquio con Valdano e Tiziana. Ho affrontato me stesso per la prima volta nella mia vita, imparato a conoscere la parte brutta e bella di me, conosco i miei limiti, vivo rispettandomi e dandomi da solo delle regole che mi fanno stare bene ,mi do’ da solo le motivazioni per continuare e vivere senza l’uso di sostanze.

Ho affrontato due anni di programma senza ricadere nella sostanza ma combattendo i miei ”scheletri” e facendomi forza giorno dopo giorno.

Non sono diventato immune alla sostanza, ma conosco me stesso, sono CONSAPEVOLE , so prendermi il tempo che alla mia persona serve per riflettere decidere e agire. Insomma la mia vita e’ cambiata e so che per il resto dei miei giorno ci saranno tentazioni, dolori,dispiaceri,gioie ecc .. Ma io sarò li ad affrontarle al meglio delle mie possibilità e non nascondendomi dietro una sostanza per non provare nulla.

La vita va vissuta, bella o brutta che sia ma dobbiamo sempre e ribadisco SEMPRE RISPETTARCI COME PERSONE. Grazie Valdano, sei stato un operatore duro e anche dopo le furiose litigate che abbiamo avuto ora posso dirti il mio GRAZIE PIU’ GRANDE. Mi hai salvato la vita.

Grazie Amici contro la droga , grazie.

 

 

 

CANNABIS:SOTTOVALUTATA LA PERICOLOSITA DEL CONSUMO

(Articolo ricavato da: drog@news ; Fonte: Nida)

 

La pericolosità della cannabis viene scarsamente percepita dai giovani, come constatato dallo statunitense National Institute on Drug Abuse (NIDA), che riferisce come ben il 60% dei ragazzi americani non percepisca i rischi legati al consumo regolare della sostanza. Nel 2013, solo il 40% degli studenti in questa fascia d’età, infatti, considerava nocivo l’uso di cannabis, il 4% in meno rispetto all’anno precedente. Un cambiamento di atteggiamento che si è tradotto in un aumento dei consumi di marijuana.
Secondo i dati emersi dall’indagine “Monitoring the future” (effettuata ogni anno dal NIDA su  41.675 studenti di diverse fasce d’età, provenienti da 389 scuole pubbliche e private) quasi il 23% degli studenti senior ha fumato marijuana nel mese precedente l’indagine, il 36% nell’ultimo anno. Tra gli studenti di 15-16 anni, il 4% ha dichiarato un consumo quotidiano, il 18% nell’ultimo mese e circa il 30% nell’ultimo anno. Infine, tra gli studenti di 13-14 anni il consumo nell’ultimo anno è stato pari al 12%. Quest’ultimo dato desta particolare preoccupazione, considerato che i giovani passati da una sperimentazione al consumo regolare mettono a repentaglio le proprie potenzialità e possibilità di successo nella vita. La gravità del fenomeno, osservano infatti i vertici del NIDA, non riguarda solo l’aumento dei consumi, ma anche il fatto che negli ultimi vent’anni i livelli di principio attivo THC contenuti in uno spinello sono passati dal 3,75% ad una media del 15%. Ciò significa che gli effetti derivanti dal consumo sono molto più severi, specie su un cervello adolescente in pieno sviluppo.

 

 

DROGA PRIMA CAUSA DI MORTE PER GLI ADOLESCENTI

( Articolo ricavato da osservatorio droga.it)

L’abuso di sostanze stupefacenti – o altre cause comunque fortemente droga-correlate (come gli incidenti stradali causati dalla guida sotto l’effetto di alcol e/o droga) – risulta al primo posto quale causa di morte per la popolazione compresa tra i 14 e i 20 anni di età.

Su 350 accessi al Pronto Soccorso del Bambino Gesù per patologie psichiatriche, un terzo ha come causa o concausa l’abuso di droghe, anche quelle cosiddette leggere (cannabinoidi). Un dato empirico in linea con quanto emerge dagli altri Paesi industrializzati.

Il capo del Dpa Giovanni Serpelloni ha invitato a educare e responsabilizzare i giovani sui pericoli dell’uso di droghe e alcol, mantenendo sempre alta la guardia sul loro comportamento e sul loro utilizzo di computer, smartphone e tablet.

Soprattutto oggi che tantissimi siti web, ha spiegato, < offrono sostanze stupefacenti legali o illegali, farmaci stimolanti e sedativi di varia natura, droghe “naturali”>. Per Serpelloni è necessario incrementare l’attenzione per internet <attraverso monitoraggi mirati e sistematici>. Condividendo, se necessario, le informazioni raccolte con le forze dell’ordine, <affinchè vengano attivati i necessari controlli volti a preservare la salute e la sicurezza dei consumatori>

Sono circa 500 le pagine web con annunci e offerte di vari tipi di droghe già individuate grazie alla collaborazione tra il Sistema nazionale di allerta precoce del Dpa e i carabinieri del Nas, ha riferito ancora Serpelloni. Il 64% è stato già chiuso o bloccato in via definitiva.

LA COSIDETTA LEGGE “ FINI-GIOVANARDI”

Dai nostri dati, dai dati sappiano che circa un terzo dei ragazzi che presentano severe patologie psichiatriche- in particolare psicosi, disturbo del comportamento e tentato suicidio – fanno uso di droghe. Quindi, la droga è considerata una causa, o concausa di queste severe patologie psichiatriche” Mercoledì 12 febbraio2014 la Corte Costituzionale ha bocciato la legge cosiddetta “Fini-Giovanardi” – ovvero il decreto-legge  che dal 2006 disciplina l’uso delle sostanze stupefacenti. In tale maniera ritorna in vigore la cosiddetta  “Iervolino-Vassalli”, dai nomi dei suoi due promotori. La sentenza della Corte costituzionale non depenalizza le droghe leggere. In sostanza: farsi una canna, coltivare una piantina di marijuana sul davanzale, sniffare una striscia di coca in ufficio oppure comperare qualche pasticca di Mdma per una serata in discoteca con gli amici continueranno ad essere azioni illegali, punibili in maniera differente rispetto a prima.

E dunque, cosa cambia? Cambia moltissimo l’impianto della legislazione. Torna soprattutto la distinzione tra droghe leggere (marijuana, hashish) e droghe pesanti (eroina, cocaina, amfetamine, mdma, lsd e così via). Se fino a oggi uno spacciatore di eroina era equiparato a uno spacciatore di cannabis ed entrambi rischiavano da sei a venti anni di carcere con una multa dai 26mila ai 260mila euro, ora il secondo pusher avrà pene più attenuate: da due a sei anni con multa da 5164 a 77.468 euro. Rimane anche nella Iervolino-Vassalli la cosiddetta “lieve entità”, punibile con la reclusione da uno a cinque anni per le sostanze pesanti – così come modificato dal decreto Destinazione Italia – e da sei mesi a quattro anni per la cannabis. Rimangono anche le tabelle che indicano il limite tra consumo personale e spaccio, per ogni tipo di sostanza psicoattiva. Il giudice però potrà ora prendere in considerazione non soltanto i milligrammi di principio attivo posseduti, ma anche le circostanze personali dell’imputato, la sua storia e insomma può decidere autonomamente se si tratta davvero di spaccio.  Per i consumatori abituali e occasionali di droghe, però, c’è una cattiva notizia: se dovessero essere recuperate le antiche tabelle ministeriali emanate al tempo della Iervolino-Vassalli, allora risulterebbe che i quantitativi massimi consentiti saranno minori, ovvero la stessa quantità di droga che per la Fini-Giovanardi veniva considerata consumo personale ora diventa automaticamente spaccio.  La” Vassalli-Iervolino” ha comunque un impianto punitivo anche per le droghe leggere”, sintetizza Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele. La punizione per quest’ultimo tipo di reato, ora che la Fini-Giovanardi è smantellata, prevede comunque il richiamo da parte del Prefetto. Se la persona trovata in possesso di una modica quantità di sostanze non segue un percorso terapeutico, allora scattano delle sanzioni amministrative come il ritiro della patente, il divieto di espatrio, l’obbligo di firma. Fino a oggi invece queste sanzioni scattavano in automatico, a prescindere se il colpevole avesse deciso di affidarsi a una struttura terapeutica. “In questo senso era scomparso l’incentivo e infatti sono crollate negli anni le richieste di aiuto da parte dei consumatori abituali” dice Grosso citando la Fini-Giovanardi: nel 2006 – l’anno dell’entrata in vigore della normativa – le richieste erano 6713, nel 2012 sono state appena 340. Un fallimento completo nel recupero.

 

Alla prossima newsletter.

Lo staff “ Amici Contro la Droga”